Ho Chi Minh City, l'anima di quella che veniva un tempo chiamata Saigon, ovvero la più grande città del Vietnam, un mix di tradizione e modernità, una metropoli invasa dal traffico frenetico di motociclette, scooter, autobus e camion dove non mancano tuttavia parchi verdi e tranquilli. La visitiamo in un giorno cercando di coglierne tutte le sfumature nonostante la brevità del nostro soggiorno. Lasciamo il porto e ci dirigiamo verso la città, lungo il tragitto ammiriamo numerosi ristoranti sul lungomare, grattacieli e condomini nuovi di zecca prima di passare davanti al Majestic Hotel e al Caravelle Hotel, edifici storici utilizzati durante la guerra del Vietnam come punti di incontro per personale militare, giornalisti e persino spie.     

BEN THANH MARKET

La nostra prima tappa è Ben Thanh Market, frequentato dai locali la mattina presto e la sera ma anche da tantissimi turisti. Camminando tra le bancarelle si trova qualsiasi cosa, dalle borse alle magliette, ai tradizionali vestiti e souvenir vietnamiti, ma anche artigianato, casalinghi e prodotti locali. Il mercato sembra un labirinto apparentemente infinito di vicoli, vicoletti, bancarelle ed uscite che abbiamo visitato senza mai perdere di vista la nostra guida ma incuriositi, nello stesso tempo, dal via vai di gente e turisti che entravano ed uscivano dal mercato. Famiglie intere a bordo di motorini, carichi di merce mi hanno fatto riflettere sull’approccio creativo al concetto di trasporto che hanno gli abitanti di questa città, dove praticamente, se hai anche solo due ruote puoi trasportare quasi tutto. Ovviamente non mancano i venditori ambulanti piuttosto insistenti che ti si avvicinano per venderti la loro merce e contrattare con te il miglior prezzo, ma anche questo fa parte dell’anima di Saigon.
 

 

Ho Chi Minh City e Ben Thanh Market

 

VIETNAM MUSEUM OF HISTORY

Dopo il mercato ci dirigiamo al Vietnam Museum of History di Ho Chi Minh, inaugurato nel 1929 dalla Société des Etudes Indochinoises, che ospita numerosi reperti risalenti all'età del bronzo (2000 a.C.), appartenenti alla civiltà Dong Son, al Regno del Funan (dal I al Vi secolo d.C.) e alle epoche Cham, Khmer e moderne.
Una gigantesca statua di Ho Chi Minh ci accoglie mentre entriamo all’interno del museo. Le collezioni includono statue di Buddha, Cham, manufatti provenienti da Angkor Wat in Cambogia e altri reperti storici.
Ma la cosa più interessante della visita è senza dubbio lo spettacolo delle marionette sull’acqua, riservato in passato all’intrattenimento della famiglia reale del Vietnam, oggi aperto al pubblico di turisti e locali. La performance viene eseguita in una grande piscina nel complesso del museo, dove il palcoscenico è sull’acqua e il pubblico siede ai lati della piscina. È divertente osservare le marionette che scivolano sull'acqua, fanno acrobazie, danzano e sembrano "prendere vita" all’interno di una storia fatta di draghi, pesci e contadini. Dopo lo spettacolo, i burattinai escono per ricevere gli applausi e i sorrisi della folla.

 

Ho Chi Minh City 

NOTRE DAME CATHEDRAL

Terminata la visita al museo montiamo a bordo di un tipico risciò, il tradizionale mezzo di trasporto che per decenni ha caratterizzato la vecchia Saigon ma che ormai viene utilizzato soprattutto dai turisti perché i locali preferiscono lo scooter o il taxi.
Ci immergiamo nel traffico impazzito tra monumenti, parchi e negozi. Dopo circa 10-15 minuti circa, arriviamo a Paris Square per vedere Notre Dame Cathedral, con le sue due torri alte 40 metri e il Central Post Office.
Costruita tra il 1877 e il 1883 dai francesi, l'imponente cattedrale è una delle poche enclave cattoliche ancora presenti in Vietnam. Tutta la pietra utilizzata per costruire la chiesa fu fatta arrivare dalla Francia.
Un aneddoto interessante? Di fronte alla chiesa c’è una statua della Vergine Maria che, secondo quanto affermano i locali, pare abbia versato lacrime nel 2005. La Chiesa ha negato l’accaduto ma ancora oggi numerosi visitatori continuano ad affollarsi qui, sperando di vedere un miracolo.
Un superbo esempio di architettura coloniale francese, il vicino ufficio postale centrale è ancora in uso oggi. Costruito da Gustave Eiffel (che progettò la Torre Eiffel di Parigi), fu inaugurato nel 1891.
 

Notre Dame Cathedral - Central Post Office - Independence Hall  

REUNIFICATION PALACE

L’immagine di un carro armato del Vietnam del Nord che sfonda il cancello dell'ex palazzo presidenziale del Vietnam del Sud il 30 aprile 1975 è un ricordo indelebile nella memoria collettiva americana. Entrando nel palazzo abbiamo visto uno di quei carri armati (anche se non l'originale, secondo la nostra guida) vicino al recinto perimetrale.
Dopo essere entrati nell'edificio, abbiamo visitato il salone dei ricevimenti e la sala da pranzo riservata al presidente, adibite adesso a luogo di incontro o di accoglienza di leader stranieri o uomini d'affari.
Poi ci siamo diretti verso il seminterrato dove abbiamo visto i rudimentali sistemi di telecomunicazione americani dell’epoca e le mappe militari strategiche appese alle pareti. La visita al palazzo è proseguita ai piani superiori e poi all’esterno. 

Reunification Palace 

CHINATOWN TEMPLE

L’ultima tappa del tour è stata Pass Cholon, nota anche come Chinatown seguita da una visita di mezz'ora al tempio Thien Hau del XVIII secolo, con i suoi deliziosi fregi in ceramica sul tetto del cortile interno e il forte aroma di incenso proveniente da spirali sospese al soffitto. Infine, non poteva mancare un po' di shopping di artigianato locale presso la fabbrica di oggetti laccati di Minh Phuong dove abbiamo visto all’opera gli artigiani intenti a decorare oggetti e suppellettili.

 

Thien Hau Temple

La visita di Ho Chi Minh è stata breve ma intensa e ci ha permesso di vedere i diversi aspetti di una metropoli asiatica moderna e frenetica ma senza dubbio custode di una pagina importante e dolorosa della nostra storia. Le biciclette e i risciò hanno lasciato il posto ai motorini e agli scooter per i quali sono state addirittura create delle corsie riservate sulle arterie principali per ridurre gli incidenti.
Ho trovato la gente del posto accogliente ma un po' distante, addirittura diffidente in alcuni casi, forse i ricordi della guerra del Vietnam e il difficile dopoguerra alla fine degli anni Settanta e Ottanta sono ancora vividi nella memoria di questo popolo che rincorre il futuro ma porta con sé le cicatrici del passato.



 

 

 

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